Dopo l’esperimento CNN – YouTube con “Chiedi al candidato” anche Hillary Clinton, che sta apertamente cercando i blogger e i giovani under 30, ha dato vita al suo spazio interattivo di dialogo video con i lettori.

Si chiama (guarda un po’) Ask Hillary e dà la possibilità da parte degli amici di Facebook di porre delle domande alla candidata. In questa impresa viene coinvolta la figlia Chelsea e l’ambiente del college.

Secondo l’analisi di Spindoc.it esistono dei limiti a questo progetto:

1) Un meccanismo di domanda e risposta asincrono
2) Non guardare mai nella macchina da presa – se non alla fine – ma di rivolgersi sempre alla sua interlocutrice. Cosa che sul Web chi fa i video non dovrebbe mai fare.
3) L’intervista è nell’ambiente ovattato del camion elettorale e non nei rumorosi ambienti scolastici.

La tecnologia fa miracoli: non occorre più essere Berlusconi o Moratti per comprare una squadra di calcio. Oggi è possibile tramite le sottoscrizioni popolari, i social network, i forum e le community on line.

L’idea è nata in Inghilterra con il sito www.myfootball.com: la community è riuscita a comprare la squadra dilettantistica dell’  Ebbsfleet United.

La stessa cosa viene riproposta anche con il sito www.squadramia.it dove al raggiungimento di 20.000 soci/utenti  che dovranno versare 60 euro a testa sarà possibile comprare e divenire parte del consiglio di amministrazione di una squadra dilettantistica.

Un’idea che ancora una volta ci fa riflettere sul superamento degli intermediari e sulla capacità del Web 2.0. di superare le barriere. L’utente diviene al centro delle decisioni e del business proprio come se stesse giocando sulla Playstation.

Anche se è oggi la realtà…

Mastella si è dimesso dalla carica di Ministro della Giustizia a seguito della notifica degli arresti domiciliari della Moglie Sandra Lonardo coinvolta in un’inchiesta sulla sanità dei pm di Santa Maria Capua Vetere per tentata concussione.

Le prime reazioni riguardano il famoso Blog Mastella Ti Odio. A breve le altre della blogosfera contro il ministro più odiato della Repubblica Italiana.

http://dementemastella.blogspot.com/

A margine ricordiamo la notorietà sulla blogosfera di Clemente Mastella che è risultato nel famoso motore Technorati tra i primi tag più ricercati in tutto il 2007.

La Fiom è già proiettata sul Web 2.0. La sindacalista Francesca del Re David spiega su YouTube la proposta di Federmeccanica consegnata ai sindacati per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Non è la prima attività che la Fiom svolge la sua attività sindacale utilizzando la tecnologia e le opportunità offerte dal Web 2.0.

La Fiom possiede infatti un canale su YouTube su cui concentra tutte le comunicazioni sindacali agli iscritti e ai lavoratori. Celebre fu la richiesta alla Fiat da parte dello stesso sindacato di dotare i lavoratori di un indirizzo e-mail in modo da poter eliminare i ciclostilati per l’organizzazione delle assemblee.

Un sindacato Web 2.0. che sfrutta a tutto tondo le potenzialità di internet e riesce in questo modo, a mio avviso, a comunicare in modo trasparente, senza intermediari e senza la strumentalizzazione di altri media, direttamente con la base dei lavoratori per rendere più forte e più trasparente il proprio messaggio.

Un sistema di comunicazione che deve far riflettere in genere sulla comunicazione politica nell’era del Web 2.0, ancora troppo poco sfruttato in tutte le sue potenzialità in Italia.

Che i blogger siano influenti con i loro giudizi per pubblicizzare un marchio, un bene o un servizio lo sapevamo. Parlando e creando brusio, con i blog si riesce a rendere popolare (trendy) un certo prodotto. E per questo i blogger vengono invitati dappertutto… anche alle sfilate di moda!

A quanto pare i blogger riescono a fare moda, rendere famosi stilisti emergenti ignorati dal circuto dell’informazione.

Un buzz marketing che funziona.. Una moda che nasce dal basso e si diffonde tramite blog e social network.

E’ stata lanciata come una novità: il bollettino dell’influenza su internet. Il sito dove si possono vedere i picchi massimi della pacifica è su www.acti-info.it. Il bollettino è aggiornato in tempo reale con le indicazioni del prof. Fabrizio Pregliasco del Dipartimento Sanita’ Pubblica dell’Universita’ di Milano. I picchi dell’influenza si registrano al momento in Toscana, Umbria, Marche e Lazio e al nord.
Il servizio è stato pubblicizzato anche tramite comunicato stampa ripreso dall’Ansa e dai maggiori giornali.
Ma sorge il dubbio se sia effettivamente un vero e proprio bollettino di sorveglianza nazionale o una trovata pubblicitaria per vendere, indirettamente prodotti come Actifed, Actigrip, Actidue…
Il dominio su cui si trova il bollettino dell’influenza infatti risulta registrato non a un’ Università o ad un particolare ente del Ministero della Salute quanto a questa dicitura… Vox Idee per il Business Srl.

Il dubbio è lecito….

Cresce la protesta di un gruppo di studenti e di una parte dei professori per la visita di Papa Ratzinger all’Università La Sapienza di Roma. La polemica si è trasferita anche su internet. Cento giovani della “Rete per l’autoformazione” occupano il Rettorato.

L’occupazione alle 14:30 di oggi si è conclusa.
Su internet segnaliamo sul tema il blog di Beppe Grillo e la risposta da parte del Blog non ufficiale su Papa Ratzinger

C’era un tempo in cui si parlava molto di new economy. Erano gli anni a cavallo tra il 1999 e il 2000. Anni in cui nascevano e morivano nel giro di un mese molte start up, aziende di servizi e beni “hard” riguardanti l’informatica e internet. Tutto si risolse in una grande bolla speculativa e da quel momento sia economisti che investitori hanno visto con sospetto il comparto tecnologico legato ad internet con la conseguente difficoltà di trovare capitale (o Venture Capital) in grado di finanziare nuove idee. Il legame internet ed economia pian piano iniziò a morire.

Venne in seguito l’era del Web 2.0. e il passaggio alla socialità di internet: il cambiamento dall’era dell’informazione degli anni ’90 a quella della connessione degli anni 2000. Internet oggi non è più soltanto il detentore di un sapere e di un’informazione infinita, ma è soprattutto in grado di mettere in connessione le persone,di farle conoscere. I social network, YouTube e Myspace, la partecipazione al sapere globale tramite approcci Wiki – Wikipedia hanno permesso di aprire il media e di farlo diventare a portata di utente. E’ quindi oggi l’utente (User generated content) che genera tutto su Internet, tra cui i processi pubblicitari, che influenzano la capacità di acquisto degli altri utenti presenti nella comunità virtuale.

Internet ed economia sono ritornati amici dopo gli anni duri della fine della New Economy.

Apprendiamo oggi da Repubblica.it che ormai le grandi aziende investono moltissimo in passaparola, in quanto è oggi la forma pubblicitaria più efficace, circa quattro volte superiore rispetto ad un normale spot.
E i social Network offrono la possibilità di trasmettere “viralmente” certi messi messaggi pubblicitari facendoli passare attraverso gli utenti. Nascono così i video pazzeschi dei palleggiatori o degli skaters, i capelli di Ronaldo e la Crescina, i tutorial sulle Webcam o sui laptop su YouTube. Tanto per citare alcuni esempi. E’ il parlare, è il brusio dal basso che genera pubblicità e successo di un bene/servizio.
In questo ambito i Blog assumono un compito rilevante per le strategie di marketing: se i blog (che riteniamo affidabili) parlano bene di un certo prodotto, diverremo sempre più interessati fino ad acquistarlo. I blog sono diventati ormai concentratori di consenso. Ed è per questo che molte aziende invitano alla presentazione dei loro prodotti non soltanto giornali e tv ma anche blogger che possono generare un buzz marketing positivo. Con buona pace di chi ancora considera blogger, pivelli da strapazzo.

Si ripete ancora una volta il film della Columbine in versione Web 2.0.  Uno studente norvegese e’ stato fermato oggi per aver diffuso sul web un video, nel quale annunciava una strage nella sua scuola. La polizia locale ha precisato che il ragazzo, di 15 anni, ha ammesso di aver messo su YouTube il video, della durata di 50 secondi.

Meno male che esiste YouTube per bloccare questi delinquenti. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino…

E’ la nuova idea virale proposta dal sito http://www.officelipdub.com/: cantare e mettere il videoclip con tutti i dipendenti dell’azienda, quando il capo se ne va. E’ l’unione del lavoro con il divertimento. Ognuno interrompe per un po’ la sua noiosa routine quotidiana per iniziare a girare un video da embeddare su YouTube. I famosi 15 minuti di celebrità.. sono ormai superati. Tutti gli uffici possono fare a gara per vincere il premio di migliore videoclip realizzato in ufficio. Basta quindi giochini o chat, la nuova frontiera dell’antistress in ufficio è ballare e cantare… e mettere tutto su Internet.
L’idea è nata dall’agenzia newyorkese Connected Ventures, creatori delle pagine di sharing www.vimeo.com e www.collegehumor.com.

Guardate qui l’evoluzione del Web 2.0. dalla noia degli impiegati di Fantozzi:

Agli uffici in versione Web 2.0.

Oggi sullo spazio ufficiale di Myspace dedicato a Piero Pelù
sarà possibile per i fan guardare le riprese e le prove del nuovo album dell’artista fiorentino, che uscirà ad aprile 2008.

Piero Pelù, come una grande parte dei cantanti e delle band italiane, ha deciso così di utilizzare il noto social network per raccogliere le impressioni sulla sua musica da parte dei suoi sostenitori. Un esempio partecipativo per la creazione di un disco.

I casi Radiohead, Mika, dimostrano ormai che anche la musica abbia abbattutto del tutto i suoi intermediari col pubblico. Le major intanto rosicano…

E’ scoppiato un rompicapo giuridico negli Stati Uniti:  William Krasnansky si divorzia da Maria Garrido. Il marito accusa la moglie di essere responsabile del divorzio, la moglie accusa il marito.

Krasnansky, forse perché esperto di software, decide di mettere sul ‘suo’ blog cosa pensa del suo stesso divorzio, pubblicando una serie di riflessioni su quelle che ritiene essere state le scorrettezze della moglie. I legali della donna a quel punto si sono rivolti al giudice, sostenendo che vi erano gli estremi della diffamazione.

Il giudice ha intimato di togliere dal blog qualsiasi riferimento personale alla moglie e al matrimonio, ma i legali di  Krasnansky hanno fatto ricorso appellandosi al primo Emendamento della Costituzione  sulla libertà di espressione.

La diatriba in punta di diritto è così uscita dalle aule della Washington County Family Court per trasformarsi in un confronto tra costituzionalisti e giuristi di livello nazionale.

Come andrà a finire?

E’ nata una nuova proposta di legge sul Copyright in Italia che riguarda internet. La proposta fa discutere sul punto che riguarda ad esempio le foto e il materiale audio che potranno essere pubblicati su un sito internet solo se di bassa qualità e su spazi non a pagamento.

Nel mondo del Web 2.0. dove tutti possono creare contenuti (user generated content) tramite approcci Wiki e non,  la legge sul copyright diviene una priorità fondamentale per internet. E sarà la sfida del futuro prossimo.

Questa legge non sembra il meglio per l’internet italiano che negli ultimi tempi è stato straziato  tra iscrizione al Roc per i Blog, legge Urbani, ecc…

Non sarebbe meglio adottare la banalissima legge sul copyright sulla base del Creative Commons Legal Code?

Questo post nasce da una riflessione personale. Internet ha accellerato la fine dell’intermediazione. Nel mondo di oggi non possiamo più permetterci di sprecare. Le risorse, naturali e non, stanno diminuendo e la parola d’ordine per tutti è ottimizzare. La fine dell’era dell’abbondanza, dei grandi cicli economici (si va in recessione un anno si e uno no..), richiede uno sforzo di mettere in connessione tutte le nostre forze per poter mantenere lo stesso benessere (sicuramente in occidente). Internet ha quindi generato la strada alternativa, con la sua evoluzione 2.0., per mettere in connessione le persone e saltare i passaggi di intermediazione abbassando i costi a parità di beneficio.

Facciamo alcuni esempi.

Se usiamo internet possiamo quindi oltrepassare i costi di intermediazione per viaggiare: niente più agenzie di viaggi per prenotare un aereo o un hotel in una città europea.

Se usiamo internet oggi possiamo trovare casa affidandoci ai siti gratuiti di annunci o alle conoscenze su un social network, escludendo l’intermediazione delle agenzie immobiliari.

Se usiamo internet possiamo ridurre la catena di distribuzione e abbassare i costi del commercio: se voglio comprare musica posso trovare un cd a 9,99 su Itunes rispetto ai 21 euro di un cd comprato in un negozio. Se voglio comprare dei vestiti vado su Yoox, oppure su Ebay per superare i costi di intermediazione legati al nome della boutique e al ricarico del negozio.

E gli esempi potrebbero essere ancora tanti. Ma il concetto è questo: internet ci ha cambiato la vita riducendo le intermediazioni e contribuendo a creare un mondo low cost fatto su misura per compensare le nostre perdita di ricchezza,dall’Europa agli Stati Uniti.

Il passo in avanti potrebbe essere questo: eliminare l‘intermediazione anche in politica e nell’informazione.  Niente più influenza degli aggregatori di consenso (i partiti) niente più intermediazione da parte dei media tradizionali, la notizia nasce dal basso. Anche in questo caso il risparmio in termini economici e sociali andrebbe incontro ai bisogni attuali delle persone.

L’influenza del Web 2.0. colpisce tutti, anche Bush. Il Presidente degli Stati Uniti ha deciso di inaugurare un blog personale che riporterà passo dopo passo tutta l’attività politica del caro George. L’obbiettivo è probabilmente quello di migliorare la sua immagine e di conquistare la benevolenza degli internauti e degli under 30.

La domanda, che gira sulla rete è questa:  perchè sforzarsi di aprire un blog all’interno del sito istituzionale della Casa Bianca invece di aprire un sito personale a parte?